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Conservazione e biodiversità vegetale (dalla coorte 2011/2012)

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Plant biodiversity and conservation

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Anno accademico 2016/2017

Codice dell'attività didattica
MFN1218
Docenti
Prof. Consolata Siniscalco
Dott. Elena Barni
Corso di studi
[f008-c508] LM in Biologia dell'Ambiente (Classe LM-06)
Anno
1° anno
Periodo didattico
II semestre
Tipologia
Caratterizzante
Crediti/Valenza
8
SSD dell'attività didattica
BIO/03 - botanica ambientale e applicata
Modalità di erogazione
Tradizionale
Lingua di insegnamento
Italiano
Modalità di frequenza
Lezioni facoltative e esercitazioni obbligatorie
Tipologia d'esame
Orale
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Sommario insegnamento

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Obiettivi formativi

[Obiettivi formativi]]
Vengono forniti agli studenti i concetti di base per la misurazione e la valutazione della biodiversità  vegetale a diversi livelli di scala: singole specie, comunità, territori, con approfondimento dei fattori attuali e storici che influenzano la distribuzione di piante e comunità vegetali. Gli studenti dovranno saper individuare e descrivere i principali ecosistemi sulla base della conoscenza delle comunità vegetali presenti. Inoltre si vogliono fornire conoscenze sui principali habitat prioritari e di interesse comunitario secondo la Direttiva Habitat 92/43/CEE anche in relazione ai loro rapporti con il dinamismo della vegetazione e con la gestione. Vengono messe in evidenza le ricadute dei diversi tipi di gestione ambientale sugli habitat, con particolare attenzione alla conservazione della biodiversità. Infine si danno informazioni sulle principali normative comunitarie e nazionali per la conservazione in relazione ai principali temi che connettono global change, biodiversità e conservazione.

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Risultati dell'apprendimento attesi

ooo

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Modalità di insegnamento

L'insegnamento è costituito da 48 ore frontali e da due esercitazioni in campo di 8 ore circa ciascuna, seguite da 2 esercitazioni in aula per l'elaborazione dei dati.

 

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Modalità di verifica dell'apprendimento

L'esame è orale. Viene richiesta una relazione sulle due escursioni in campo in cui vengono commentate le tabelle relative ai rilevamenti della vegetazione effettuati in campo ed i risultati delle elaborazioni degli indici ecologici derivanti dai rilevamenti stessi. La relazione viene valutata a parte rispetto all'esame orale e vale 3 punti sui 30 complessivi.

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Programma


Introduzione al corso. La distribuzione delle specie sul globo. Cause. Classificazione delle piante in relazione alle loro caratteristiche biologiche, morfologiche ed ecologiche.
Le specie vegetali come bioindicatori. Indici ecologici di Ellenberg e Landolt. Utilità, applicazione e limiti.
Corologia: il concetto di areale. Barriere geografiche, climatiche, capacità di diffusione e adattamento. Areali unitari e disgiunti. Esempi: le specie arcto-terziarie e la flora artico-alpina. Principali gruppi corologici della flora italiana. Specie endemiche. Endemismi delle Alpi. Isolamento sistematico e geografico. Spettro corologico di un territorio.
Normativa italiana ed europea sulla conservazione.
Ecologia delle invasioni. Cause ed effetti del fenomeno. Ricadute sulla conservazione della biodiversità. Definizioni di specie esotiche, casuali, naturalizzate, invasive. Concetto di lag time. Tens rule.
Capacità invasiva delle specie alloctone. Enemy release Hypothesis, Propagule pressure. Invasibilità degli habitat. Le principali esotiche presenti in Piemonte. Problemi e prospettive.
Le comunità vegetali. Metodi di rilevamento della vegetazione (aspetti fisionomici, strutturali, punti sulla linea, quadrati permanenti, fitosociologia, valutazione delle biomasse, produttività, produzione).
Cartografie tematiche di base e derivate, carta delle serie di vegetazione.
I principali ecosistemi terrestri sulla base delle comunità  vegetali presenti: rapporti esistenti tra comunità, fattori ambientali biotici e abiotici e antropizzazione.
Dinamismo della vegetazione: successioni primarie e secondarie. Casi studio sulla vegetazione europea e, in particolare, italiana. Le serie di vegetazione: modi e tempi di evoluzione nei diversi ambienti in relazione ai fattori abiotici e biotici.
L’antropizzazione come fattore determinante del dinamismo della vegetazione. Effetti dell’antropizzazione sulla vegetazione alle diverse quote.
Direttiva Habitat 92/43/CEE. Ambienti e specie. Gli habitat di interesse comunitario: praterie, arbusteti, boschi, torbiere e comunità palustri, gli habitat acquatici, gli habitat ripariali, ghiaioni e rocce.
Particolare attenzione verrà data al tema della biodiversità considerata nelle sue molteplici forme e ai diversi livelli di scala: metodi di rilevamento e di calcolo, indici, differenze nei vari tipi di ecosistemi e in relazione al dinamismo della vegetazione. Antropizzazione e biodiversità.
Impatto potenziale dei cambiamenti climatici sulla vegetazione
I sistemi montuosi come “hot spots” di biodiversità vegetale
I cambiamenti climatici previsti e in atto sulle montagne del globo
Risposte potenziali delle specie vegetali all’incremento di temperatura
- persistenza in situ (meccanismi di adattamento)
- migrazione
Risposte potenziali delle specie vegetali all’incremento di CO2, studi fenologici,
Il taglio e la distruzione delle foreste sul globo.
Distribuzione ed entità della riduzione. Cause. Effetti a scala locale e globale. La conservazione del suolo.  La situazione nei vari continenti. Le normative.
Tecniche di intervento per il recupero ed il ripristino di ambienti  a diverso grado di antropizzazione. Scelta delle specie da utilizzare.



Distribution of plant species on the Earth. Classification of plants according to their ecological, morphological and biological characteristics. Species as bioindicators: Landolt and Ellenberg ecological indices. Biogeographical distribution of plants: the concept of species range. Historical and ecological processes influencing the size, shape and boundaries of species range.. Disjunct range: Arcto-Tertiary and Arctic-Alpine species. Chorological groups of the Italian flora. Endemic species. Endemisms of the Alps: paleo-, neo-endemisms and vicariant species.. Invasion ecology. Implications for biodiversity conservation. Definition of non-native species, casual, naturalized and invasive species. Lag-time. Tens rule. Traits of invasive species. Traits of invaded ecosystems. The most important invasive species in Piemonte. Invasive plant management.
Plant communities. Vegetation sampling: physiognomy, structure, intersect method, permanent quadrats, phytosociology, biomass measures, productivity and production. Vegetation maps. The most important ecosystems of the world, bases on the present plant communities; relationships among plants and environmental factors, both biological and abiological. Vegetation dynamics. Vegetation series: time and ways of dynamics. Human impact as one of the determining factors in vegetation dynamics. Effects of human impact at different elevations. The European Union Directive 92/43 CEE (“Habitat” Directive). Species and habitats: prairies, peat-bogs, shrubs, forests, debris and rocks. Biodiversity at different scales: indices, measure methods. Human impact and biodiversity. Impact of global change on vegetation. Mountains as biodiversity hot-spots. Phenology. Forests of the world: use and reduction. Causes. Effects at a local and a global scale. Soil conservation. Restoration ecology in different habitats. Plant species in restoration ecology.

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Testi consigliati e bibliografia

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I testi base consigliati per il corso sono:
Pignatti S. 1994 – Ecologia vegetale. UTET, Torino.
Pignatti S. 1995 – Ecologia del paesaggio. UTET, Torino.
Sindaco R. et al. 2003- Guida al riconoscimento di ambienti e specie della Direttiva Habitat in Piemonte. Regione Piemonte, Torino.



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Orario lezioni

Nota: Consultare la tabella degli orari pubblicata sull'apposita pagina.

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Note


Non è richiesta nessuna propedeuticità.

La frequenza alle lezioni non è obbligatoria; per i corsi di laboratorio e le attività di esercitazione relative ai corsi la frequenza è obbligatoria e non può essere inferiore al 70% delle ore previste.  

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Ultimo aggiornamento: 15/06/2016 11:54
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